Articoli [la conclusione della terapia]

La conclusione della terapia

L'obiettivo del terapeuta sistemico-relazionale è quello di attivare un processo terapeutico mediante il quale riavviare il normale processo evolutivo della famiglia, arenato nella fase del ciclo vitale in cui sono sorte le difficoltà e far riemergere le risorse degli individui o della famiglia come gruppo, al fine di facilitare il processo di riappropriazione delle proprie competenze, facilitando il distacco dal contesto terapeutico .

Il terapeuta sistemico-relazionale non punta al "benessere in toto" della persona; in questo caso staremmo a discutere di "analisi terminabile o interminabile" -citando il titolo di un lavoro di Freud- anziché parlare della conclusione della psicoterapia, dal momento che è molto difficile definire cosa ognuno di noi intenda per "benessere".

Nei vari approcci psicoterapeutici si posso rintracciare tre orientamenti rispetto al sintomo:

  • Eliminazione del sintomo, dove il terapeuta diventa come una mamma che sa tutto;

  • Offerta di un modello di ristrutturazione, dove il paziente può essere paragonato ad un adolescente, tra desiderio di indipendenza e bisogno di dipendenza;

  • Ridare potere al paziente o alla famiglia, dove la relazione tra terapeuta e paziente è simile a quella tra allenatore e giocatore.


Durante la psicoterapia ad impostazione sistemico-relazionale la ricerca del cambiamento avviene fuori dalla stanza di terapia, lontano dal terapeuta: in questo modo il paziente può appropriarsi del cambiamento senza dover instaurare una dipendenza dal terapeuta.

Dopo aver avviato il processo terapeutico, saranno i pazienti stessi a inviare i segnali che fanno comprendere al terapeuta che si è giunti al momento in cui è opportuno concludere la psicoterapia. I pazienti potranno infatti manifestare maggiore competenza e fiducia nelle proprie capacità, scomparsa dei sintomi, oppure distrazione nei confronti della terapia e assenza di motivazione..

Nella seduta conclusiva, coerentemente con tutto il processo terapeutico, l'obiettivo sarà ancora quello di restituire potere al paziente. Se questo obiettivo è importante alla conclusione di un processo terapeutico, lo è altrettanto nei casi in cui è il paziente ad abbandonare la terapia. Infatti l'abbandono della terapia, che può essere considerato dal paziente come un fallimento, può rappresentare invece un momento di riflessione, una pausa o un momento evolutivo in cui le persone esercitano una scelta autonoma.

Per questo è opportuno che anche quando la conclusione della psicoterapia non era stata programmata e arriva in un momento imprevisto, il paziente e il terapeuta condividano un'ultima seduta nella quale riepilogare il lavoro terapeutico svolto e comprendere il significato dell'interruzione.


Dr.ssa Cecilia Coccia

INDICE

Coppia e ciclo vitale Separazione e mediazione La conclusione della terapia
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